Cesare Prandelli decide di confermare l'XI che ha pareggiato e bene contro la Spagna nella prima partita, lasciando inalterato anche il 3-5-2 iniziale. La Croazia è disposta come sempre in un 4-4-2 elastico, con Luka
Modric pronto ad avanzare per formare un 4-3-1-2. L'Italia parte bene, Mario Mandzukic
copre Andrea Pirlo ma gli Azzurri sono bravi ad uscire con Giorgio
Chiellini o Leonardo Bonucci per impostare l'azione, come nella Juventus
quando proprio Pirlo viene coperto dagli avversari. Altra alternativa
nell'impostazione è quella che vede Pirlo spostarsi dalla zona centrale per portare via il suo marcatore, lasciando spazio a
De Rossi in uscita dalla difesa, ma questa soluzione è attuata senza particolare costrutto, dato che De Rossi staziona comunque molto basso
ed effettua passaggi in uscita semplici e senza pericolosità. In avanti,
Mario Balotelli è il riferimento avanzato con Antonio Cassano che ruota
attorno: quando il barese si allarga o viene dietro, sono i centrocampisti, soprattutto Claudio Marchisio, a dover salire in area
per aiutare Balotelli.
I centrocampisti croati giocano molto stretti,
per annullare l'inferiorità numerica centrale 3 vs 2: gli Azzurri
dovrebbero portare la palla con i difensori centrali chiamando fuori
l'esterno di centrocampo avversario per poi servire o la mezzala o
l'esterno di centrocampo nell'1 contro 1, cosa che però fanno raramente.
Dopo pochi minuti però gli Azzurri si spengono e comincia a salire la
Croazia. Soprattuto sulla destra: il piano di Slaven Bilic è chiaro,
sfondare sulla sinistra dove c'è Emanuele Giaccherini, il giocatore meno
abile difensivamente nel pacchetto arretrato. Nella sua zona, Ivan
Rakitic e Dario Srna affondano, contando anche sul fatto che Thiago
Motta non aiuta per niente. E' quindi costretto ad uscire Chiellini, con
Bonucci, De Rossi e Christian Maggio, quando stringe, che restano
dentro l'area contro le punte avversarie, situazione però non sfruttata a
pieno dai Croati. Uno dei temi tattici della Croazia è il lancio lungo
del portiere Stipe Pletikosa per le due punte, cercando di sfruttare la
loro stazza contro i difensori azzurri, soprattutto contro De Rossi. Il
gol di Pirlo rianima gli Azzurri che concludono in crescendo il primo
tempo.
Nel secondo tempo però l'Italia è priva di energia. Bilic risistema la Croazia con un 4-2-3-1, coprendo l'inferiorità numerica a centrcampo. Pirlo viene definitivamente chiuso ed i centrocampisti non hanno nè la forza nè gli spazi per appoggiare le punte. Sale Rakitic in mezzo al campo. Per sfruttare il contropiede, Prandelli inserisce Antonio Di Natale ma toglie inspiegabilmente Balotelli, il più attivo degli avanti Azzurri. La Croazia non crea molto ma segna nell'unica vera occasione, con un cross dalla sinistra, sfruttando la stazza dei suoi attaccanti. Nell'occasione del gol doppio errore difensivo: 80% di Chiellini che si stacca senza motivo dal centravanti croato e 20% di Giaccherini che vedendo l'uomo libero alle spallle di Chiellini non stringe per coprirlo.
Nessun commento:
Posta un commento