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lunedì 25 giugno 2012
Cara vecchia Inghilterra
E' finita. Umiliati nel gioco, graziati nel punteggio soltanto dalla scarsa precisione degli Azzurri sotto rete. Dove sono finiti i maestri del calcio? In realtà questo titolo vale quanto un titolo nobiliare in Italia; serve per darsi prestigio, ma non è riconosciuto ufficialmente, non ha importanza pratica. Qui la questione è un'altra: dove è finita l'Inghilterra? La nazionale inglese degli anni '70 e '80 aveva un discreto tasso tecnico ed era conosciuta per la gagliardia, per l'andare in avanti sempre e comunque, anche in modo scriteriato. Per questo la FA decise nel 2001 di ingaggiare un tecnico straniero come Sven-Göran Eriksson, per dare equilibrio tattico ad una squadra talentuosa ma disordinata. Sappiamo tutti come è finita. Come un novello Attila, Eriksson è passato sui verdi campi d'Inghilterra distruggendo quanto di buono il calcio inglese aveva, senza aggiungere nulla. In pratica, via l'arrembante modo di attaccare, tipico del calcio britannico e dentro un sistema simil-catenacciaro che non ha aggiunto niente al football britannico. Eppure lo svedese doveva soltanto dare ordine tattico senza snaturare l'anima del calcio inglese. Dopo di lui, nulla è stato più come prima. Eriksson ha sprecato il talento di una generazione forse irripetibile, quella dei David Beckham, Paul Scholes, Michael Owen, del giovane David Gerrard. Via l'ex tecnico di Benfica, Roma, Fiorentina e Lazio e dentro un italiano come Fabio Capello. I risultati? Un mondiale 2010 sprecato. Lasciamo perdere le scusanti - che pur ci sono - della scarsa condizione fisica di Wayne Rooney, dei problemi in porta e del gol fantasma contro la Germania - ancora! Ma stavolta a parti invertite - Capello non ha prodotto i risultati attesi e la sua gestione ha soltanto aggravato la condizione economica dell casse della FA...allora dentro Roy Hodgson ed i risultati sono stati peggiori di prima, aleno fino a questo Europeo. Dietro la moda di una attenzione difensiva maniacale, introdotta prima da Carlos Queiroz come secondo al Manchester United, poi da Josè Mourinho e Rafa Benitez al Chelsea ed al Liverpool, Hogdson ha costruito una delle più brutte nazionali inglesi degli ultimi 40 anni. Certamente, il livello qualitativo era anche questo il peggiore da molte stagioni a questa parte, ma possibile che con Theo Walcott, Andy Carroll e Ashley Young non fosse possibile costruire una macchina almeno decente? Va bene giocare in contropiede, ma questa tattica preved due fasi: la difesa e l'offesa. Se si difende e basta, non è più contropiede e nemmeno catenaccio...è soltanto difesa passiva. E che dire della tradizionale vigoria del calcio inglese? I ragazzi di Hodgson sono sembrati spompati, fisicamente in difficoltà contro una squadra come l'Italia che va al rallentatore o cala vistosamente dopo un'ora. A questo punto che fare? Certamente il problema dei giocatori stranieri influsice: le migliori squadre della Premier sono composte da un numero esorbitante di stranieri e con pochi giocatori inglesi eleggibili per la nazioanle. La FA deve fare qualcosa. E deve prendere in mano la situazione perché il talento inglese non vada distrutto. Accademie federali, raduni estesi nelle nazionali giovanili...ma soprattuto la Federcalcio deve dare una direzione tecnico-tattica chiara, che imponga alle nazionali di non abbandonare le proprie radici, la propria scuola, ma soltanto di aggiungervi accortezza tattica.
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