La nazionale cinese ha quindi un nuovo C.T. nello spagnolo Jose Antonio Camacho, 56enne spagnolo, che sostituisce Gao Hongbo, esonerato dopo due stagioni. Primo obiettivo di Camacho, come dichiarato dal nuovo allenatore, è quello di portare la Cina ai mondiali del 2014. La nazionale cinese era assente dai mondiali del 2010 e quest'anno ha anche mancato la qualificazione alla prossima Asian Cup che si giocherà a Doha. Primo appuntamento, fra meno di tre settimane, contro Singapore, con Giordania e Iraq come altri avversari del girone. E' stata giusta la mossa della Federcalcio cinese? La critica si è divisa sull'atteggiaemnto nei confronti di Gao: per alcuni l'ormai ex tecnico aveva fatto bene, con la Cina imbattuata negli ultimi cinque matches amichevoli e con vittorie contro Honduras, Uzbekistan e North Korea. Per altri, i risultati mancavano, come dimostrato appunto dalla mancata qualificazione alla prossima Asian Cup. L'ultima vittoriosa amichevole, 1-0 contro la Jamaica, non ha salvato il posto a Gao. Vedremo cosaì farà l'ex Real Madrid con una nazionale espressione di un movimento in crescita. La CSL, la massima lega cinese, si è data da fare negli ultimi tempi per far parlare di sé...l'ultimo botto è stato Dario Conca, 27 anni, andato a rinforzare le fila del neopromosso Guangzhou Evergrande con un contratto da 10,2 milioni di euro a stagione. Anche dal campionato italiano sono arrivati alcuni rinforzi, come l'ex genoano Masiero, l'ex reggino Leon e l'ex laziale Fabio Firmani,che hanno deciso di giocare nella Super League. L'ultimo nome è quello dell'ex leccese Fabiano, difensore brasiliano che, dopo essersi svincolato a parametro zero, ha firmato un contratto triennale con lo Shandong Luneg. Qualche big anche fra i tecnici, come il francese Philippe Troussier, ex allenatore del Giappone, che guida lo Shenzhen Ruby o come gli olandesi Jo Bonfrere e Arie Haan, rispettivamente alla guida di Henan Construction e Tianjin Teda. Tutti segnali di una crescita per il calcio cinese. “La nostra sede di allenamento ha 72 stanze a 4 stelle, numerosi uffici e camere da letto, 6 campi d'allenamento, una meravigliosa palestra, una sauna ed ogni altra cosa a cui tu possa pensare,'' ha detto Lawrie McKinna, australiano alla guida dei Chengdu Blades. Attualmente, la CSL ha 16 clubs. E' la stagione del riscatto dopo l'anno nero 2010, nel quale 3 ex vice-presidenti della CFA, alcuni arbitri e giocatori sono stati coinvolti nello scandalo delle partite truccate. A partire dal 2009, inoltre, la CSl permette ai propri clubs di firmare un giocatore straniero proveniente dalla AFC. All'inizio della stagione 2011, i 16 teams CSL avevano sotto contratto 23 giocatori proveneinti da altre federazioni asiatiche, soprattutto da Corea del Sud e Australia. Dall'epoca di Ahn Jung-hwan, il trend di giocatori coreani arrivati in Cina è cresciuto. Dopo l'ex Perugia, altre star coreane sono arrivate ed ora troviamo nella CSL giocatori come Cho Won-hee e Kim Jin-kyu o la star nascente del calcio coreano, Kwon Jip. Ma la nuova frontiera del calcio opulento non è riesciuta ancora a produrre risultati a livello nazionale. Il Paese con il maggior numero di abitanti del mondo non riesce a produrre 20 giocatori in grado almeno di giocarsi il titolo di nazione No.1 d'Asia. Forse questo dipende da una organizzazione che deve ancora crescere o dalla difficoltà per un popolo come quello cinese di costruire qualcosa a livello di sport di squadra, dove i cinesi sembrano soffire di una certa idiosincrasia al concetto di collettivo (proprio loro che fanno, o facevano, di questro principio una regola politica). Non dipende certamente dagli sforzi fatti dalla Federazione, che constringe i clubs professionistici a dotarsi di selezioni U19, U17, U15 e U10 e ad investire una buona parte del loro budget nel sistema della formazione dei calciatori. Qualche buon giocatore cinese ha calcato palcoscenici più prestigiosi, come l'ex Manchester City Sun Jihai, l'ex Celtic Zheng Zhi o Shao Jiayi, attualmente in forza all'MSV Duisburg. Sulle loro orme, Hao Junmin, dello Schalke 04. La Cina punta comunque forte su Camacho: la CFA concederà al tecnico un triennale con un salario annuale da 2.8 milioni di euro, mentre il compenso totale per Camacho ed i suoi tre assistenti porta la spesa annua per la Federazione a 4.3 milioni di euro, premi esclusi.
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