giovedì 26 settembre 2013

Napoli - Sassuolo: analisi tattica

 Dopo le prime quattro giornate, chiuse in fondo alla classifica con 0 punti e 15 goal subiti a fronte di soltanto 1 realizzato, il Sassuolo riesce ad imbrigliare la capolista Napoli con una solida prestazione in trasferta. Per fare questo, Eusebio Di Francesco cambia l’assetto tattico della squadra, abbandonando il classico 4-3-3 per un più prudente 3-5-2, con Luca Antei, Francesco Acerbi e Paolo Bianco come difensori centrali, Ezequiel Schelotto come esterno di destra nel centrocampo e 5 e con Domenico Berardi impiegato davanti come seconda punta al fianco di Simone Zaza.
     
Rispetto alle precedenti uscite, Di Francesco ha schierato i suoi in posizione molto più arretrata, con un baricentro medio di 48.6 metri e una linea di pressing all’altezza dei 31,3 metri.

Le punte sono rimaste un pò lontane dal resto della squadra, nel primo tempo, come testimoniato dalla distanza fra il blocco difesa e centrocampo e l'attacco, di ben 61,1 metri.









La squadra è rimasta corta soprattutto nella distanza fra i reparti di difesa e centrocampo. Il baricentro più basso è dimostrato anche dal fatto che le uscite sugli esterni difensivi in avanzamento del Napoli erano demandate agli interni di centrocampo, con gli esterni di Di Francesco che hanno privilegiato la copertura della profondità e il compattamento di una linea a 5 in fase difensiva.



Nella foto vediamo la disposizione 3+2 del reparto centrale e d’attacco






 




 Nel secondo tempo la squadra è stata più corta, con una distanza media di 56,2 metri.

Nonostante questo atteggiamento più prudente – non si è vistala pericolosa ricerca del fuorigioco con linea alta che tanti problemi aveva creato nel match contro l’Inter – il Sassuolo ha mantenuto intatti i propri principi di gioco, privilegiando l’azione manovrata rispetto al lancio lungo a scavalcare il centrocampo, con il 74.1% di azioni a partire da dietro e soltanto il 25.9 di palle a scavalcare il centrocampo.In fase offensiva, la ricerca della verticalizzazione per le due punte ha preso il sopravvento sulla ricerca dell'ampiezza immediata, con il Sassuolo che ha tentato 0 cambi di gioco.



I flussi di gioco evidenziano una preferenza per la catena sinistra della squadra composta da Alessandro Longhi, Jasmin Kurtic e Acerbi. Francesco Magnanelli è stato il miglior passatore. Il regista del Sassuolo ha completato il 62% dei passaggi ed ha cercato una distribuzione equilibrata del pallone, preferendo giocare palla sul breve, per i compagni di reparto Kurtic e Karim Laribi.
 





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